immagine non displonibile

Storia di Nocera Superiore

 

La leggenda, alimentata da Servio narra che, intorno al 1500 a.C. i Pelasgi, di razza giapetica, originari dell'Asia, giunsero in Italia attraverso le Alpi. La storia vuole che, intorno al VI secolo a.C. popolazioni locali Osche diedero origine al primitivo insediamento di Nuceria, localizzato in Nocera Superiore, tra le frazioni Pareti e Pucciano, in località chiamate ancora oggi Oschito e Trebulonia. Questo luogo fu scelto per la sua favorevole posizione geografica, in quanto è prossimo a sorgenti d'acqua ed ha un retroterra fertilissimo e protetto dai venti.

 

Al suo massimo splendore, Nuceria, famosa per la robustezza della cinta muraria e per le notevoli difficoltà nell'espugnarla, racchiudeva le attuali frazioni di Pareti, San Pietro, Pucciano, Grotte, Portaromana, Santa Maria Maggiore e San Clemente.

 

Per quanto riguarda l'etimo del nome, una teoria, basata ancora sulla storia narrata da Servio, vuole che antichi abitatori di Nuceria abbiano voluto ricordare il loro luogo di origine. Così gli storici del passato hanno trovato in Palestina un fiume Saron; una città Sarnos nell'Illiria; una città ed un fiume Sarno nella nostra valle; un monte Api nel Peloponneso; un monte Albis nell'Illiria; un promontorio Albun in Fenicia; in Macedonia troviamo un capo Crio; a Creta un promontorio Crium; in Licia un luogo detto Cria. L'etimologia del nome sarebbe derivata, quindi, da uno di questi nomi e da Nou, Nu, che significa "nuovo", e Crium, Cria, Crio, sarebbe derivato Nukria, Nucrium, Nuceria, cioè Nuova Cria.

 

In realtà il nome Nuvkrinum Alafaternum deriva da nuv + krin -um alafartern -um: letteralmente: Nuova (=nuv) Rocca (=krin) degli Alfaterni.

 

Nel 280 a.C., Nuceria presiedeva una confederazione che comprendeva Sorrento, Pompei, Stabia ed Ercolano e coniava monete sulle quali era scritto "Nuvkrinum Al(a)faternum". Durante la seconda guerra sannitica, nel 216 a.C., la città aderì alla causa italica e al termine del conflitto ottenne un trattamento favorevole da Roma, città cui rimase in seguito sempre fedele. Proprio per questo, durante la seconda guerra punica, (219- 201 a.C.), fu presa e distrutta da Annibale.

 

Altre gravi distruzioni nel suo territorio ci furono in seguito alla guerra sociale del 90 a.C. ed al successivo saccheggio delle bande di Spartaco. Divenuta municipium, poi, fu iscritta alla tribù Menenia. In epoca triumvirale (42 a.C.) la città prese il nome di Nuceria Costantia.

 

Un'altra deduzione di coloni si ebbe con Nerone (54-68). Nel 59 ci fu l'episodio della rissa tra pompeiani e nocerini che valse a Pompei la squalifica dell'anfiteatro per dieci anni. La città subì, anche se non in modo devastante, i cataclismi che interessarono l'area vesuviana nel I secolo d.C.: il terremoto del 62 e l'eruzione del 79. Riprendersi non fu facile per Nuceria, che non raggiunse più la prosperità precedente.

 

Rimasta ai Greci, fu stretta d'assedio e costretta a capitolare dai Longobardi di re Alboino, che elessero Nuceria in Contea e la posero sotto il dominio del Principe di Benevento. Poco prima della metà dell'800, poi, passò ai principi longobardi di Salerno e poi di Capua. Ci furono nuove guerre tra Svevi e Normanni, e Nuceria, oramai trasferitasi lungo la Collina del Parco della futura Nocera Inferiore fu assediata da Ruggero II, il quale, dopo quattro mesi, la rase completamente al suolo.

 

Riedificata, cominciò la nascita della Nocera moderna, con tanti casali, villaggi o "pagi", che man mano si ingrandirono e divennero vere cittadine.

 

Dal 1266 al 1435, all'epoca della dominazione angioina, prese il nome di Nuceria Cristianorum. Nel XV secolo ci fu invece la denominazione di Nocera de' Pagani (nome che oggi indica il territorio diocesano). All'epoca della dominazione spagnola nacquero le Università o Municipi e la città di Nocera cominciò ad essere amministrata con la distinzione in quattro municipi: Nocera Soprana, Nocera Sottana, Barbazzano, Sant'Egidio, ognuna col suo Sindaco ed i suoi eletti.

 

Sul finire del XVI secolo, per scissione nell'ambito delle Università, la città fu divisa in sette municipi: Nocera Corpo, comprendente l'attuale Nocera Superiore e le frazioni di Piedimonte, Pietraccetta e Borgo di Nocera Inferiore; Nocera San Matteo, comprendente Merichi e Liporto; Nocera tre Casali, comprendente Capo Casale, Casal Nuovo, Casale del Pozzo; Barbazzano, Pagani, Sant'Egidio, Corbara.

 

Dal 1807, in seguito all'abolizione del sistema amministrativo basato sulle Università, si costituirono i Comuni. Nel 1828, le quattordici frazioni di Nocera Corpo chiesero l'autonomia amministrativa che, di fatto, fu concesso con R. D. 11 novembre 1850, n. 1960, con effetto dal 1 gennaio 1851.

 

Nacque così l'odierna Nocera Superiore.

 

share